Apertura ufficiale del grande parcheggio sopra Termini. Sarà anche una centrale fotovoltaica

Fonte "Diario Romano", articolo di Filippo Guardascione

I 1.400 posti auto a disposizione dei viaggiatori con due anni di ritardo. I pannelli solari copriranno il 10% del fabbisogno energetico della stazione. In futuro anche sul tetto di Tiburtina

Festa grande oggi sulla testa di migliaia di pendolari che prendono il treno. L’amministratore delegato di Ferrovie, Luigi Ferraris, il Sindaco Gualtieri e il presidente della Regione Zingaretti, taglieranno il nastro del mega parcheggio realizzato sui binari di Termini. Distribuiti su tre piani,  i 1400 posti saranno accessibili a tutti, con un occhio di riguardo ai viaggiatori. Dalla piastra parcheggi, infatti, si potrà accedere direttamente alle banchine dei treni grazie ad un sistema di scale e ascensori che conduce ai 24 binari sottostanti.
Un’opera costata oltre 90 milioni di euro, per la quale sono stati necessari cinque anni di lavori. Sarebbe stata già pronta se non ci fosse stato il blocco dei cantieri dovuto al Covid. L’inaugurazione era prevista per l’estate del 2020 ma poi è slittata fino ad oggi.
Grandi Stazioni, che è ente appaltante, e i costruttori Salc spa e Ircop non nascondono il loro orgoglio per una struttura unica nel suo genere. In Europa non esiste un altro parcheggio dalla superficie di 1,5 ettari, sospeso sopra una stazione ferroviaria. E mai prima d’ora, nel campo civile, era stata usata la tecnica costruttiva del “varo in orizzontale”. Per non interrompere l’attività dei treni, sono state assemblate all’estremità della stazione delle enormi piastre, ciascuna da 110 metri per 16, che sono state spinte al loro posto grazie a dei martinetti idraulici: una dietro l’altra, fino a realizzare il piano di calpestio completo.
Le foto che accompagnano questo articolo sono state scattate in esclusiva da diarioromano poco più di un anno fa, quando visitammo in anteprima assoluta il cantiere. Oggi i piani sono completi di segnaletica, macchinette emettitrici, tabelloni luminosi. Ma la vastità del parcheggio si apprezza meglio senza le automobili che inizieranno a riempirlo da domani.
Oltre al parking, nei prossimi anni arriverà anche la riqualificazione di Piazza dei Cinquecento, di proprietà di Ferrovie dello Stato. In accordo col Campidoglio, è stata bandita una gara internazionale del valore di 18 milioni di euro con l’obiettivo di valorizzare le magnifiche Terme di Diocleziano e il Museo di Roma, oggi schiacciati dal traffico e rendere più fruibile ai pedoni l’intera area. Proprio a questo scopo saranno spostati nella nuova struttura diversi stalli, oggi posizionati disordinatamente sulla piazza. L’area di Termini soffre di gigantismo per l’altissimo numero di passaggi quotidiani: oltre 450 mila persone. Di queste, circa 300 mila prendono il treno e le altre lavorano all’interno dell’hub dove oltre a ristoranti, palestre, negozi ci sono le sedi di molte aziende. E’ come se tutti gli abitanti della città di Genova attraversassero ogni giorno l’area della Stazione. Per far fronte a questo enorme afflusso, occorre ridisegnare le fermate dei bus Atac e gli accessi alla metropolitana. Di questo ci occuperemo nelle prossime settimane.
Ma proprio un tale enorme flusso di persone e treni richiede una sconfinata quantità di energia. Da quando i costi dell’elettricità sono cresciuti anche a causa del conflitto in Ucraina, le Ferrovie si sono poste il problema di accelerare quello che viene definito “autoconsumo”, cioè una produzione interna di energia necessaria alla marcia dei treni e al funzionamento delle stazioni. Basti pensare che il trasporto ferroviario richiede 6 terawattora all’anno, vale a dire il 2% dell’intero fabbisogno elettrico nazionale. Un terzo di questi 6 terawatt sono prodotti da fonti rinnovabili, acquistati da operatori esterni. L’obiettivo è sfruttare i grandi spazi di cui dispone Ferrovie per produrre “in casa” più energia possibile. In tutta Italia possiede oltre 30 milioni di metri quadri di terreni non fertili che potranno essere usati per posizionare pannelli solari o pale eoliche.
Ma Ferrovie hanno una ricchezza unica: i tetti delle stazioni. Posizionati nei centri delle città, possono essere la fonte primaria di energia delle stazioni stesse. Sopra il parcheggio di Termini una immensa piastra fotovoltaica produrrà il 10% del fabbisogno della stazione. Stessa operazione verrà realizzata sopra Roma Tiburtina e il progetto è già in fase molto avanzata.
 

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